Parte 1: La teoria dell’ “Istinto di Sopravvivenza”; Contenuti Arricchenti e Contenuti Arricchiti
L’avvento dell’informatica, della televisione, dei videogiochi e ora dell’Intelligenza Artificiale.
Tutto ha sempre fatto paura, quasi la paura stessa sia una forza marketing superiore all’evento in sé.
Ma c’è davvero da spaventarsi?
Quella che segue è una riflessione contemporanea basata sulla mia esperienza da studiosa di Cinema e Nuovi Media, da professionista del settore e avida consumatrice di contenuti.
La mia è una teoria insiemistica.
Ipotizziamo infatti di dividere il mercato cinematografico e dell’audiovisivo in due macro insiemi, isolando solo due tipologie di contenuti che definirò di seguito contenuti ‘arricchenti’ e contenuti ‘arricchiti’.
I contenuti arricchenti sono essenzialmente prodotti narrativi, non importa che siano micro o macro film (lungometraggi) o piccoli contenuti social (davvero pochi),
che si basano sull’aristotelica catarsi delle emozioni.
Questa tipologia provoca, in chi guarda, uno sconvolgimento emotivo causato dall’immersione in un’altra ‘dimensione’, da cui consegue una leva emotiva
sull’istinto di sopravvivenza.
Quando usciamo da questo ‘mondo’, ne risultiamo diversi, cambiati, ispirati.
Prendiamo, ad esempio d’analisi, un film d’autore molto conosciuto e anche apprezzato dal pubblico di tutte le età “The Truman Show”.
Premessa: i contenuti arricchenti non si limitano solo ai film, possiamo esaminare anche un’opera d’arte o uno spot pubblicitario.
Analizziamo ora, e solo in sintesi, quattro principali livelli di informazioni che il nostro cervello dovrà elaborare affinché dato film rimanga impresso nella memoria.
1) Aspetto filmico e audiovisivo: colori, immagini, suoni;
2) Aspetto ritmico: il ritmo del montaggio che tiene incollato lo spettatore in quella dimensione, non permettendo all’occhio umano di percepire il distacco dalla realtà;
3) Aspetto narrativo: informazioni narrative da assimilare con ‘nodi’ da sciogliere; più andiamo avanti nella storia più apprendiamo la storia stessa e siamo spinti, proprio come dei cacciatori in cerca del cibo, ad andare avanti verso una conclusione;
4) Aspetto emotivo: una molteplicità di emozioni trasmesse, anche di breve durata (bastano pochi secondi). Rabbia, paura, curiosità, gioia, sollievo, non solo prese staticamente, ma anche in associazione tra di loro, creando un labirinto di infinite possibili combinazioni emotive.
Risulta evidente che il prodotto filmico contiene abbastanza informazioni da sottoporre il cervello a uno sforzo non indifferente, seppure inconscio.
Lo spettatore, dopo lo sforzo di essere stato proiettato in un’altra dimensione, ritornerà alla ‘realtà’ cambiato, in quanto ha dovuto immagazzinare ed elaborare una vasta quantità di input.
I contenuti arricchenti allenano il cervello permettondogli di elaborare meglio le informazioni, a differenza dei contenuti arricchiti che, al contrario, lo mantengono statico.
I contenuti arricchiti, d’altra parte, sono quei contenuti, spesso forzatamente di breve durata che proiettano un desiderio implicito dell’essere umano. Sono arricchiti in quanto contengono già la soluzione, la realizzazione.
Questi contenuti non entrano empaticamente in contatto con lo spettatore, non lo proiettano in un’altra dimensione e, soprattutto, non fanno leva sull’istinto di sopravvivenza e di adattamento dell’essere umano.
Prendiamo come esempio una famosa modella che sfila in passerella.
Il breve video della modella realizzata, accompagnato da uno sfondo musicale accattivante, crea un desiderio, ma non fa leva sull’empatia e sull’istinto di sopravvivenza.
La ragazzina, la spettatrice ma anche gli spettatori del target ai quali viene proposta questa tipologia di contenuto, percepiscono il loro desiderio già appagato nella visione di questo video.
Non viene fatta nessuna leva sull’empatia e sull’istinto di sopravvivenza che spinge l’essere umano al miglioramento, il miglioramento è già proiettato e offerto.
Non c’è un percorso che lo guidi fin lì, c’è il risultato esposto in bella vista e ottenuto con la via più facile.
Ora si potrebbe contestare la teoria sostenendo l’impossibilità di paragonare i suddetti contenuti per un conflitto di durata (103 minuti contro 30 secondi circa).
Per tale ragione ho salvato una piccola sequenza del film di The Truman Show da paragonare al video di una famosa modella, entrambi presenti sullo stesso medium TikTok.
Paragonate voi stessi la moltitudine di informazioni, specialmente emotive, presenti nella sequenza isolata di The Truman Show, rispetto al video della modella.
Rabbia, confusione, frustrazione, indecisione, gelosia, e potrei elencarne molte altre che fanno leva sull’istintualità e la curiosità umana comparate a invece un “piccolo shot di endorfina“, e per giunta di breve durata, della sfilata.
[Per approfondire gli effetti dei video di TikTok sul cervello vi consiglio di leggere questo interessante articolo]
Sia ben chiaro che voglio evidenziare solo la differenza tra la consequenziale successione di immagini, suoni ed emozioni che produce un effetto sul cervello.
La mia non vuole essere assolutamente una condanna alla moda e/o alla modella. Potrebbe trattarsi di un pugile, di un business man, di un astronauta: è il modo riduttivo di presentare la realtà, non la realtà in sé.
E voi potreste ora giustamente interrogarvi circa i contenuti motivazionali.
Spesso i contenuti motivazionali sono delle teste parlanti che spiegano come hanno affrontato le sfide della vita e i risultati che hanno ottenuto. Qui un esempio
Quando i contenuti motivazionali non proiettano un bisogno (la sfilata degli status symbol per eccellenza, macchine, orologi etc…) ma arricchiscono lo spettatore, facendo leva sulla sua forza e condividendo una storia fatta di un percorso e di associazioni di diverse emozioni, possono essere considerati dei contenuti arricchenti.
Qui invece un esempio di contenuto motivazionale arricchito.
Nel prossimo articolo affronteremo la distinzione tra Spettatori: Prede e Cacciatori.
Iscriviti alla nostra newsletter per non perdertelo!
Alla prossima,
Alessandra Ravelli